Nexum Equum, rinasce l’Ippovia del Gran Sasso

Nexum Equum, un progetto innovativo per il turismo equestre nelle zone interne dell’Abruzzo. È stato presentato ad Assergi nella sede del Parco ed é curato dal Centro di ricerca Demiogene, start up aquilana.

Prevede il recupero e il ripristino del tracciato Ippovia del Gran Sasso. La start up ha collaborato con il Parco, con il Fai e con la Fise. Saranno 29 i comuni coinvolti tra le province di Teramo, L’Aquila e Pescara con 59 località toccate. 

Grazie alla collaborazione con il Fai il progetto punta alla valorizzazione e al recupero di siti di particolare interesse e pregio storico ambientale esaltandone le peculiarità legate alla tradizione della pastorizia e della transumanza. 

Dopo un’attenta verifica dei tracciati il Centro di Ricerca e Sviluppo Demiogene ha condotto uno studio di fattibilità prevedendo 58-60 punti di microricettività (6-8 posti cavaliere con cavallo e 10-15 coperti per ristorazione di sosta), più il recupero e la riqualificazione di ruderi a rilevanza storica e paesaggistica.

E’ stata valutata anche la copertura media dei servizi di accoglienza per posto letto e di ristorazione che è di circa 7 km di ippovia in modo da garantire una capacità ricettiva massima totale giornaliera di 380 posti letto con un fatturato totale che potrebbe essere di oltre sei milioni di euro annui. 

Il sistema prevede l’organizzazione di servizi, di ricettività e di accompagnamento per garantire al turista la possibilità di percorrere interamente, senza soluzione di continuità, il tracciato esclusivamente a cavallo accompagnati e assistiti da guide. 

Ad un comitato sarà affidata la gestione unica del sistema Ippovia, il Centro di Ricerca e Sviluppo Demiogene seguirà l’iter costitutivo del soggetto di rete e anche la fase di avvio gestionale assistendo i singoli operatori partecipanti. Il progetto ha preso corpo grazie all’intuizione di tanti anni fa dell’allora presidente del Parco Walter Mazzitti e del vice presidente di allora Giovanni Cialone, entrambi scomparsi da poco ma che hanno lasciato una eredità importante. Così rinasce l’Ippovia, un tracciato di 400 km nella natura.